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Sold out nel Regno Unito e code negli Apple Store Usa: è iPhone mania

di Gianni Rusconi

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8 luglio 2008

A New York, nei pressi dell'Apple Store di Manhattan sulla Fifth Avenue, aperti non stop per l'occasione, la febbre da evento è già alta, con persone già assiepate in coda sul marciapiede per essere fra gli eletti che venerdì potranno comprare il nuovo Melafonino. In Italia gli utenti sono invece scesi sul piede di guerra (sui blog della Rete e con le prime missive indirizzate alle Autorità Garante) perché i prezzi dell'iPhone 3G senza contratto (499 o 569 euro) fissati da Tim e Vodafone sono troppo alti. E non da meno sono quelli degli accessori originali Apple (auricolari in primis) che saranno disponibili nei punti vendita in concomitanza con il lancio ufficiale del nuovo cellulare.
Nel Regno Unito, invece, O2 si frega le mani. Il gestore mobile ha infatti già smesso di accettare sul proprio sito Internet le preordinazioni per l'iPhone 3G per il semplice motivo che le scorte disponibili per il lancio iniziale del prodotto (nelle versioni da 8 e 16 GByte di memoria con scocca nera) sono andate esaurite. Il problema, per l'operatore, è semmai quello di poter rispondere in modo adeguato all'imprevista corsa all'acquisto che si scatenerà dall'11 luglio e torna così d'attualità la domanda inevasa di sapere quanti cellulari Apple ha destinato a ogni singolo Paese per coprire i primi giorni di vendita del nuovo smartphone. Quello che si è saputo, oltre al costo dei componenti per produrlo (173 dollari per il modello da 8 Gbyte), rischia invece di condizionare pesantemente le vendite di lettori Mp3 e di altri dispositivi elettronici che utilizzano chip di memoria a tecnologia Nand flash. Apple, infatti, ne avrebbe ordinati in questi mesi a Samsung qualcosa come 50 milioni per equipaggiare gli oltre quattro milioni di iPhone 3G destinati ai mercati di tutto il mondo e il produttore coreano si è trovata costretta a tagliare le forniture di questi componenti ai clienti meno importanti.

Un utente di smartphone americano su due vuole il melafonino
Tornando alla febbre da prossimo acquisto, una ricerca effettuata negli Stati Uniti dalla società specializzata Rbc Capital Markets ha ribadito se mai ce ne fosse bisogno l'elevato interesse degli utenti di super telefonini per la nuova creatura di Apple. Il 56% di un campione di 3.600 consumatori americani già in possesso di uno smartphone si è infatti dichiarato intenzionato ad acquistare un nuovo iPhone 3G nei prossimi 90 giorni. Meno della metà sono invece coloro che hanno indicato come prima scelta un BlackBerry e minime sono le percentuali raccolte da marchi come Nokia, Palm e Htc. Ad allettare i consumatori, dicono gli analisti della Rbc, le funzionalità (anche di tipo business) del nuovo software 2.0 e il prezzo. I 199 e 299 dollari che AT&T chiede per il nuovo iPhone 3G, con un contratto vincolato di 24 mesi, sono quindi un'attrattiva molto importante e in pochi, almeno fino a oggi, sono insorti contro i prezzi a listino - 599 e 699 dollari a seconda del modello - che lo stesso operatore ha fissato per vendere il telefono in forma "sbloccata".

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